Le nostre esperienze...partecipazione all'evento "la scia di Valeria"
Di: Rendina Lorenzo – Classe 1D
Il giorno 20 marzo 2025 alle ore 15:00 ci siamo recati presso l'Archivio di Stato di Napoli per prendere parte all'evento "La scia di Valeria", dedicato alla memoria di Valeria Capezzuto.
L'Archivio di Stato inizialmente fu costruito come sede dell'antico monastero benedettino, ma intorno al 1800, all'epoca della dominazione francese, i monaci benedettini furono cacciati dal francese Murat che decretò la fine degli ordini monastici. Da quel momento l'edificio diventerà quindi il Regio Archivio dove erano conservati documenti di natura giuridica, ma successivamente fu arricchito da altri documenti di vario genere: si contano circa 70 km di documenti.
L'incontro si è svolto nella Sala Filangieri, dedicata a Riccardo Filangieri, Sovrintendente Archivistico, diventato tale in seguito all'Unità d'Italia.
In questa occasione ho intervistato Manuel Parlati, campione del gruppo sportivo della Polizia di Stato "Fiamme Oro": lui è un poliziotto, ma anche un atleta. Per entrare nelle "Fiamme Oro" bisogna vincere due concorsi, infatti è molto difficile avere accesso a questo gruppo. Manuel si allena a Ponticelli, un quartiere complesso, e grazie al judo è riuscito a prendere la strada giusta. Ha iniziato ad allenarsi all'età di tre anni, piano piano il judo è diventato una passione per la quale non serve solo la forza fisica, ma anche quella mentale; Manuel ormai pratica judo da 17 anni.
La prima vittoria è stata quella ottenuta durante il Campionato Italiano e Manuel all'epoca aveva 16 anni. L'incontro più difficile è stato quello avvenuto alle Olimpiadi: Manuel ha partecipato con la sua squadra.
Lo scopo del judo è di formare atleti, ma soprattutto uomini disciplinati e rispettosi. Loro imparano a vincere e a perdere, si allenano dal lunedì al sabato. Manuel viene seguito da un nutrizionista che lo aiuta a rispettare a rimanere in una determinata categoria di peso e naturalmente questo è molto difficile da mantenere. Le gare di judo servono anche a esprimere la personalità e le emozioni degli atleti.
Dopo aver terminato l'intervista, abbiamo scattato delle foto con Manuel e registrato un video per gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Massimo Troisi" di Napoli. L'evento è terminato e abbiamo lasciato l'Archivio di Stato alle 18.30.
Di: Cioce Nicole – Classe 1B
Sono Nicole Cioce, una studentessa della classe 1B dell'Istituto "Massimo Troisi" di Napoli e sono stata incaricata dalla mia professoressa di italiano a partecipare a un evento intitolato "La scia di Valeria", dedicato alla memoria di Valeria Capezzuto.
L'evento si è svolto all'Archivio di Stato di Napoli, ex monastero benedettino, precisamente nella Sala Filangieri dove vengono conservati documenti databili dal 1500 al 1800: quasi 70 km di carta!
In quella sala vi era il refettorio dei monaci e la cosa più particolare, oltre agli enormi scaffali in abete contenenti i libri, era un affresco che venne realizzato nel 1600 da Belisario.
Questo affresco è diviso in due parti: la parte superiore rappresenta la moltiplicazione dei pani e dei pesci da parte di Gesù, mentre la seconda raffigura monaci benedettini, suore e viceré.
All'evento hanno partecipato anche altre scuole, sia elementari che medie, e gli ospiti erano tra grandi personaggi dello sport: Manuel Parlati e Biagio D'Angelo, campioni di judo del gruppo sportivo delle "Fiamme Oro", e Fabio Maresca, un arbitro di fama internazionale.
Ogni scuola aveva come obiettivo quello di interloquire con gli sportivi, ponendo domande di ogni genere. I tre ospiti sono stati pazienti nell'ascoltare e nel rispondere ai vari quesiti, ma soprattutto sono stati umili nel raccontare le loro esperienze di vita vissuta.
Manuel e Biagio sono due ragazzi provenienti da un quartiere della periferia di Napoli che, con non poche difficoltà, sono riusciti attraverso il judo a farsi strada e ad avere grandi opportunità. Tenacia, volontà e dedizione sono stati i loro punti di forza.
Fabio Maresca, grande arbitro internazionale, è apprezzato da tutti non solo per il suo talento, ma soprattutto per i suoi valori morali. Un esempio di queste sue doti è l'episodio in cui sospese la partita di calcio Udinese-Milan a causa dei cori razzisti contro il portiere.
Durante l'evento ho deciso di porre la mia attenzione su Fabio Maresca, avendo intuito la sua etica, e gli ho domandato cosa fosse per lui il fair play. Con garbo mi rispose semplicemente: "Gioco pulito! Fondato sul rispetto delle regole". Ha nominato il grande Maradona e una sua celebre frase, ovvero: "Il pallone non deve sporcato", intendendo quale sia il modo corretto in cui bisogna comportarsi.
L'evento è durato all'incirca tre ore e, prima di salutare i campioni, abbiamo scattato qualche foto.
Credo che, dopo aver partecipato a questo evento, il rapporto scuola-sport sia fondamentale per la crescita di noi adolescenti. Cultura, educazione, gioco pulito, valori sono le fondamenta per la costruzione di una società migliore che purtroppo attualmente è incentrata solo sull'apparire e non sull'essere.