DALLA REALTA’ AL CINEMA: UN DIBATTITO ALLA SCHERILLO E UN FILM SU BULLISMO E CYBERBULLISMO FANNO RIFLETTERE NOI GIOVANI

Un incontro a Scuola con i Carabinieri e l'uscita del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa" hanno riaperto il dibattito tra noi studenti


di Wanda Cocozza, Delia Colella, Raffaele D'Ambrosio, M.Rosaria Campana


Tutti sappiamo che il bullismo è rappresentato da manifestazioni violente, di tipo verbale, fisico e sociale ripetute nel tempo da una sola persona o di più , manifestazioni che possono accadere anche online e allora si parla di cyberbullismo. Sappiamo anche, soprattutto grazie alla scuola e alle famiglie, che chi è vittima di bullismo lo deve dire subito a una persona adulta: solo così si può spezzare la catena di violenze subìte dai ragazzi bullizzati. Eppure ricordare queste cose è sempre importante. A fine novembre lo abbiamo fatto noi della Scuola Scherillo invitando il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Soccavo per parlarci di bullismo e chiarirci tanti dubbi. I Carabinieri ci hanno spiegato le cause del bullismo e le conseguenze soprattutto nelle scuole, avvisandoci anche del pericoli on-line. Infine ci hanno spiegato come contrastare questo fenomeno. Tutti gli alunni delle quinte hanno partecipato con interesse facendo molte domande. Anche il mondo del cinema, con la regista Margherita Ferri, ha voluto affrontare nuovamente queste problematiche ricordando Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo. Il film di cui parliamo si chiama " Il ragazzo dai pantaloni rosa" e racconta la storia vera di un adolescente e ricorda a tutti quanto sia importante confidarsi. La presa in giro e gli atti di bullismo nei confronti di Andrea iniziarono quando la mamma per sbaglio lavò un paio di pantaloni rossi che nel lavaggio divennero rosa. Lui disse che non gli importava e li indosso ugualmente, ma quando andò a scuola i compagni iniziarono a prenderlo in giro. Così continuarono a bullizzarlo per tanto tempo sia a scuola sia creando una pagina facebook contro di lui. Finita finalmente la scuola media, Andrea, felice, si iscrisse al liceo scientifico credendo che fosse finito il bullismo contro di lui , ma così non fu , perché incontrò un bullo che, comportandosi da capobranco, continuò a fargli del male fisico e psicologico, appoggiato dai suoi gregari .Stanco di essere vittima di bullismo decise di togliersi la vita a soli quindici anni il 20 novembre 2012. La mamma scoprì solo successivamente tutto quello che era successo e decise di diffondere la storia di Andrea, fino ad arrivare alla produzione di questo film, per sensibilizzare gli altri giovani affinché non accada mai più una storia triste come quella di Andrea. Da questa storia abbiamo capito che il bullismo crea solo crudeltà e sofferenza per chi lo subisce, ma anche che confidarsi con chi ci vuole bene e cercare di reagire può salvare una vita .

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