Il mio quartiere
NAPOLI più precisamente Ponticelli, quartiere dell'area orientale di Napoli, da anni è al centro delle cronache per episodi di violenza, presenza criminale e tensioni tra gruppi di potere. Le stese, gli scontri tra clan, le difficoltà sociali sembrano disegnare un contesto in cui la legalità è un'utopia. Eppure, dietro le immagini di degrado, c'è un'altra storia. Quella di chi ogni giorno sceglie di stare dalla parte giusta. Scuole, parrocchie e associazioni del territorio portano avanti un lavoro silenzioso ma fondamentale: educare alla legalità. Nelle aule delle scuole, si tengono incontri con magistrati, attivisti e testimoni di giustizia. Si parla di camorra, corruzione, diritti negati. Ma soprattutto, si insegna ai ragazzi che il rispetto delle regole è la prima forma di libertà. Molti giovani partecipano a laboratori sulla memoria, creano murales contro le mafie, scrivono articoli, organizzano eventi e flash mob per dire che Ponticelli non è solo criminalità. Determinante è anche l'impegno delle realtà del terzo settore. L'associazione Maestri di Strada, da anni presente nel quartiere, propone attività educative alternative, offrendo ai ragazzi modelli diversi da quelli imposti dalla criminalità. In un territorio spesso abbandonato dalle istituzioni, sono queste reti di resistenza quotidiana a tenere accesa la speranza. La lotta per la legalità, a Ponticelli, non si fa solo nei tribunali, si combatte ogni giorno tra i banchi di scuola, nei cortili, nelle palestre di quartiere. Uniamoci per fare forza contro la criminalità, denunciamo e facciamoci rispettare, non dobbiamo stare in silenzio per paura.
Giuseppe Atonna , Francesco Speranza